“La vendita è attualmente effettuata solo tramite consegna a domicilio e asporto. Il cliente non può quindi venire da noi e scegliere, ma può solo a ritirare i prodotti previa ordinazione on line. E’ un altro modo di vendere e fare il nostro lavoro, ma è chiaro che non si può ignorare quello che è successo e sta succedendo in tutto il mondo. Speriamo solo di tornare al più presto alla normalità”. Roberto De Pascale, amministratore della storica Pasticceria “De Pascale” aperta in città dal 1850, racconta i giorni del Covid. Al momento “De Pascale” funziona come pasticceria e gelateria. Le macchine Carpigiani sono state quindi rimesse in moto, mentre il bar è rimasto chiuso. “Troppi vincoli, gestire ad esempio un prodotto come il caffè con il delivery o l’asporto ci è sembrato un controsenso. Per quanto riguarda i gelati abbiamo iniziato con una gamma di gusti più tradizionali”. Durante la chiusura, scattata all’indomani del decreto Conte dello scorso 4 marzo, anche la Pasticceria avellinese per antonomasia ha messo in cassa integrazione tutti i dipendenti. “Per la prima riapertura – precisa De Pascale – abbiamo fatto rientrare tre persone: una gestisce il banco-pasticceria dove si ritirano i prodotti previa ordinazione, mentre le altre due unità sono in laboratorio”.
Come avete organizzato la consegna a domicilio?
Abbiamo una convezione con un’azienda che ci copre Avellino e l’hinterland più vicino al capoluogo, e quindi, in primis, i comuni di Atripalda, Mercogliano e Monteforte. Anche in passato utilizzavamo il canale del delivery, anche se aveva un’incidenza molto più marginale e si concentrava soprattutto in alcuni momenti particolari, come il Natale, alcune feste particolari e molto sentite o in occasioni di eventi.
Quanto è costata questa prima riapertura? Molti operatori lamentano gli alti costi sostenuti per mettere in sicurezza i locali.
Abbiamo sostenuto degli investimenti rilevanti: abbiamo affidato la sanificazione ad una società esterna che ci cura anche HCCP e sicurezza. Rispettiamo i disciplinari quotidiani, utilizzando dei prodotti specifici, così come provvediamo alle compilazione delle schede specifiche per il Covid. Una serie di attività che si aggiungono agli interventi ordinari di pulizia. A tutto questo va aggiunto l’acquisto periodico di disinfettanti, mascherine, tute da lavoro, oltre alla segnaletica obbligatoria prevista dalle ultime ordinanze relative alla riapertura delle attività commerciali.
E i clienti? Fanno fatica ad abituarsi alle nuove disposizioni?
La clientela si sta lentamente riorganizzando, anche se c’è ancora tanto disorientamento. C’è chi tende a stazionare davanti al locale per consumare, anche se un 70 per cento della clientela è ormai sintonizzato sulle nuove disposizioni. In questo senso ci hanno molto aiutato i nostri social, attraverso i quali informiamo la clientela di tutte le nostre attività di sanificazione e messa in sicurezza. Così come sanno ormai benissimo che devono rispettare tutte le disposizioni previste per poter accedere ai nostri locali per il ritiro della merce.
La comunicazione è da sempre una leva fondamentale per qualsiasi azienda. De Pascale come ha utilizzato i principali canali di comunicazione per gestire una situazione straordinaria come quella che stiamo vivendo ormai da quasi tre mesi?
Gestiamo una pagina Facebook, i cui contenuti sono rivisti e utilizzati anche sul nostro profilo Instagram. La comunicazione, mai come in questa fase, è fondamentale. Facciamo vedere ai nostri clienti tutti i nostri prodotti, in modo da indirizzarli nella scelta. Realizziamo anche dei video con i nostri prodotti. Sui social abbiamo un ottimo riscontro e un numero significativo di contatti e followers. Non è un caso che le persone più in linea con le nuove disposizioni sono quelle che ci seguono costantemente sui social.
Riesce a quantificare le perdite registrate in termini di fatturato?
Non è semplice, ma è chiaro che i numeri sono impietosi. Abbiamo perso tutto il volume d’affari legato alla Pasqua e a San Giuseppe, così come anche la Festa della Mamma non ha certo avuto i numeri degli anni passati. Così come è innegabile che il divieto di accesso al nostro negozio ha fatto venire meno la possibilità di guardare, scegliere e, quindi, il cosiddetto acquisto d’impulso.
Avete usufruito di aiuti e incentivi per gestire l’emergenza?
Abbiamo fatto richiesta e siamo riusciti a beneficiare solo della cassa integrazione in deroga. Non avevamo i parametri per rientrare nel piano socio-economico della Regione, mentre stiamo valutando il nuovo bando della Camera di Commercio che dovrebbe rimborsare parte delle spese sostenute legate al Covid.
Carpigiani firma la vostra gelateria, un’offerta molto appezzata dalla vostra clientela.
Con il riavvio dell’attività di gelateria, abbiamo rimesso in moto anche le macchine Carpigiani. Abbiamo attrezzature di ultima generazione che hanno una marcia in più. Una garanzia assoluta, del resto parliamo di un leader assoluto nel settore. Le macchine Carpigiani, intuitive ed efficaci, rappresentano il top di gamma.
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