Oem: l’innovazione unita alla tradizionale arte della pizza
Attrezzature e macchinari per la realizzazione della pizza. Oem, azienda leader nel settore.
La firma Oem accompagna “lady pizza” dall’impasto alla cottura.
E con il sistema innovativo “Pizza System” si punta all’automatizzazione del processo produttivo, conservando la cultura alimentare mediterranea.
50 anni di storia e di risultati. Oem nasce nel 1973 a Bozzolo, nei pressi di Mantova, grazie all’intuizione del suo fondatore di puntare sul business pizza. Punto di forza e fiore all’occhiello dell’azienda è il forno.
La vasta gamma di prodotti innovativi e di alta qualità permette di semplificare e aumentare l’efficienza di ogni fase del lavoro: impastatrice a spirale per un impasto veloce e perfetto, porzionatrici e arrotondatrici per preparare panetti uniformi e levigati, formatrici a caldo per la preparazione della base e forni, con un ventaglio di proposte adatte a ogni esigenza: forni statiti elettrici e a gas, a tunnel e ventilati, a Cupola, specifico per la pizza napoletana, di piccole, medie e grandi dimensioni a secondo della tipologia di locale.
Oem è anche punto di riferimento per le scuole di cucina in Italia e nel mondo.
Dal lontano 2000, in particolare, collabora con l’Università dei Sapori di Perugia, dove gli studenti apprendono l’arte della pizza, utilizzando le attrezzature e i macchinari Oem. “Paese che vai, Pizza che trovi”, l’azienda fa fronte a questa esigenza fornendo macchinari che si adattano non solo al modo italiano di fare pizza, ma a quello di ogni Paese del mondo.
L’azienda leader nel settore della produzione della pizza, è la scelta giusta per chi vuole aumentare la capacità produttiva della propria attività, puntando anche sul risparmio energetico e per coloro che sono in procinto di avviare un locale dedicato all’arte della pizza.
Visita il sito e scopri di più.
CLICCA QUI
Menculini (ISA): è tornata la voglia di eventi, il food viaggia a ritmi incoraggianti
“La fase critica è ormai alle spalle, c’è una rinnovata voglia di ripartire anche sul fronte degli eventi”. Andrea Menculini, Responsabile Vendite Italia di ISA, leader mondiale nel settore dell’arredamento per locali pubblici, delle vetrine e degli armadi refrigerati per gelateria e pasticceria, scruta l’orizzonte e si lascia andare ad un cauto ottimismo.
“Le attività legate ai bar e alle pasticcerie, e in particolare al gelato, stanno viaggiando a buoni ritmi, grazie anche agli aiuti e agli incentivi dedicati a questo settore. Ci stiamo mettendo progressivamente in carreggiata e siamo convinti che, ben presto, saremo a pieno regime”.
Menculini sottolinea, in particolare, la ritrovata volontà di condivisione. “Il ritorno degli eventi, nel rispetto naturalmente di tutte le indicazioni e le disposizioni anti-Covid, è un segnale molto positivo. La gente sta superando la paura, e questo non può che farci guardare al futuro con ottimismo”.
Il Direttore Vendite Italia di ISA torna per un attimo con la mente al primo lockdown. “Il settore del gelato si era praticamente fermato. Ci siamo trovati a fronteggiare una situazione assolutamente imprevista e complicatissima. Siamo andati avanti – racconta – grazie alla grande distribuzione e agli esercizi di prossimità, tra le poche attività a restare aperte anche nei primi mesi della pandemia”.
Lo scenario, negli ultimi mesi, è decisamente cambiato, e anche i numeri cominciano a sorridere al settore del food. “In questa fase stiamo registrando più di una difficoltà soprattutto nella gestione delle materie prime, sia in termini di costi di approvvigionamento, come noto molto più alti, che di tempi di consegna, non ancora allineati alle nostre esigenze. Un doppio freno che non ci consente di essere incisivi come prima: se non viviamo alla giornata, alla settimana sicuramente sì.
E questo è un peccato perché gli ordinativi, da un punto di vista strettamente numerico, sono tornati praticamente quelli di due anni fa. Siamo però convinti – conclude Menculini – che siamo davvero agli ultimi tornanti di questa lunga salita: la ripresa è già iniziata e, dietro l’angolo, ci aspetta una lunga stagione di crescita e sviluppo”.
“Gelato Day”: artigianalità e innovazione per la nona edizione
Tutto pronto per la nona edizione del “Gelato Day”, la Giornata Europea del Gelato Artigianale. Il 24 marzo si celebra l’unica giornata dedicata ad un alimento, l’amatissimo dolce, irrinunciabile piacere per giovanissimi e meno giovani. Luci puntate sui maestri gelatieri che, nonostante le difficoltà di un anno decisamente complicato, hanno deciso di lanciare un messaggio di forza e creatività, rigorosamente artigianale.
Dopo il gelato allo yogurt variegato alle fragole scelto dall’Olanda nel 2020, quest’anno, in tutte le gelaterie aderenti alla Giornata, sarà proposto il Mantecado, scelto dalla Spagna. Si tratta di una crema antica alla vaniglia variegata con salsa di arance e decorata con scaglie di cioccolato fondente. Dolce e amaro, cremoso e croccante, il Mantecado gioca con i contrasti trovando quell’equilibrio capace di conquistare i palati più esigenti, ma anche di stuzzicare la creatività degli artigiani del gelato.
Rispetto all’edizione, esclusivamente virtuale, dello scorso anno, il “Gelato Day” 2021 sarà celebrato tra fisico e digitale, con coni e coppette ordinati in gelateria o direttamente da casa con servizio di consegna a domicilio. A sostenere il Gelato Day per l’edizione 2021 ci sarà infatti anche Deliveroo, il noto servizio di food delivery, che quest’anno contribuirà alla promozione della Giornata Europea del Gelato Artigianale.
Non mancheranno, come da tradizione, manifestazioni, concorsi, promozioni, masterclass ed eventi (virtuali e non) in tutte le città europee per promuovere e diffondere la cultura del gelato artigianale.
La Giornata Europea del Gelato Artigianale nasce da un’idea di Longarone Fiere e Artglace: l’edizione 2021 vede come partner ACOMAG – Associazione Nazionale Costruttori Macchine Arredamenti Attrezzature per Gelato, Associazione Italiana Gelatieri, CNA, Comitato Gelatieri Campani, Confartigianato, Conpait Gelato – Confederazione Pasticceri Italiani, Federazione Italiana Gelatieri, G.A. – Comitato Nazionale per la Difesa e la Diffusione del Gelato Artigianale e di produzione propria, G.A.T. – Gelatieri Artigianali del Triveneto, Maestri della Gelateria Italiana, Ilgelatoartigianale.info, SIGEP – Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè di Italian Exhibition Group.
Tecnologia top per la nuova gelateria “Ikigai” a Massa Lubrense
Una nuova sfida nel segno della qualità e dell’innovazione firmata Carpigiani, Isa e Friulinox. Sarà inaugurata a breve a Massa Lubrense, località Monticchio, la nuova Gelateria “Ikigai” di Marco Casa.
“E’ la prima volta che lavoro con questi marchi e per me è come realizzare un sogno, come comprare una Ferrari”, precisa il giovane artigiano, affiancato dal concessionario di zona Salvatore Palmieri – presente sul mercato dal 1969 e punto di riferimento nella progettazione e realizzazione di impianti cucina, arredo bar, gelaterie, pasticcerie e fornitura di attrezzature professionali – nella scelta delle macchine più adatte alla sua attività. “Palmieri ha una profonda conoscenza di questi marchi e il suo supporto è stato fondamentale per individuare le soluzioni su misura per le nostre esigenze”.
Per la produzione del gelato, Marco utilizzerà il mantecatore Labotronic 15-60 HE con tecnologia inverter. Arrivano dall’azienda emiliana, leader mondiale nella produzione di macchine per gelati, anche Pastomaster 60 HE, pastorizzatore da 60 litri, e il montapanna.
Le vetrine della Gelateria sono Isa. In particolare, per il bancone, Marco ha optato per il modello “Supercapri”, sintesi di un design essenziale con caratteristiche tecniche di alto livello per un’ottimale conservazione del gelato artigianale. Per l’esposizione dei prodotti è stato scelto il design, sobrio ed elegante, di “Cristal Tower”, vetrina verticale visibile da quattro lati. Per frigoriferi e abbattitore è stata invece scelta la tecnologia Friulinox.
“Si tratta di marchi di eccellenza che lavorano bene anche in partnership tra loro, combinandosi alla perfezione. Questo è un ulteriore elemento di garanzia – aggiunge Marco – per la buona riuscita della nostra attività. Ci siamo affidati alla migliore tecnologia per un’offerta di qualità che sarà sicuramente apprezzata dalla nostra clientela”.
L’amore per il gelato è per Marco una passione che coltiva fin da giovanissimo, dall’età di 17 anni quando, nel 2004, inizia a lavorare nell’azienda di famiglia a Sant’Agata dei Due Golfi. La decisione di abbandonare il nido e spiccare il volo risale ad un paio di anni fa. “Il progetto era già pronto, ma il Covid ha rallentato un po’ tutto. Ora siamo finalmente in dirittura d’arrivo”.
Durante l’ultimo anno Marco ha avviato e gestito un bar a Nerano, dove ha approfondito le sue conoscenze anche nella pasticceria moderna, altra imperdibile specialità del nuovo locale per il quale Marco ha scelto un nome di origine giapponese. Ikigai è un concetto di vita che ruota attorno quattro punti fondamentali, quattro fuochi da accendere ed alimentare costantemente: passione, missione, professione e vocazione.
“La passione mi fa amare il mio lavoro, la mia missione è fare ciò che amo, e quindi il mio lavoro attraverso la mia professione, quella in cui sono bravo, e che mi ripaga e appaga. Tutto – precisa Marco – seguendo la mia vocazione che è dare alla società ciò di cui ha bisogno, ed essere ricambiato. Sono punti di forza che caratterizzato il mio percorso dall’inizio e che saranno alla base anche del successo della nuova iniziativa”.
Una sfida che sarà portata avanti in linea con i principi che, da sempre, ispirano e guidano le sue attività. “Dedico molta attenzione alla ricerca e alla scelta di ingredienti di ottima qualità, così come alla sicurezza igienico-sanitaria, a tutte le fasi di produzione, fino alla vendita, al packaging e ai social. Oggi – conclude – non basta più essere un bravo gelatiere. Certo, la conoscenza del proprio lavoro è fondamentale, ma bisogna stare attenti a tutto, avere sempre le antenne alzate e non perdere mai la voglia di cercare nuove proposte, di innovarsi, di avere fantasia e creatività”.
Rocchi, l’arte dell’Interior Food. “Con Isa, nuove proposte progettuali di grande impatto”
“E’ davvero bello e suggestivo collaborare con realtà importanti come Isa che si trova, inoltre, a pochi chilometri dal nostro studio. Un particolare che ci inorgoglisce perché conferma che anche in quest’angolo d’Italia, l’Umbria, c’è qualcosa di bello e importante. Per Isa siamo impegnati su tutto il settore custom, sia in Italia che all’estero. In particolare sono in fase di progetto nove locali Food per privati e per la GDO.”
Interior designer per ogni settore dell’architettura, Andrea Rocchi ha dedicato la sua carriera a progetti legati al mondo del Food. Come con l’azienda umbra ISA, leader mondiale nella progettazione e realizzazione di vetrine refrigerate ed interior per locali pubblici, per la quale lo studio è impegnato con nuove proposte progettuali, di cui due in Campania, tra cui un elegantissimo locale ad Aversa, longue bar, gelateria e pasticceria di alto livello. “Per l’arredamento di questo locale, che è una vera chicca, abbiamo utilizzato materiali all’avanguardia come il krion, boiserie con immagini a stampa materica e corpi illuminanti progettati e realizzati con design originale. Per la pavimentazione si è utilizzato un gres particolare, gold white by Marazzi, materiale installato per la prima volta in Italia. Riproduce il marmo di Carrara con venature in oro, davvero di grande impatto. Come nello stile Isa – precisa Rocchi – c’è grande attenzione alla cura del particolare, dei dettagli. Un lavoro molto stimolante, sarà una bellissima sorpresa”.
L’arte dell’interior e il Food è una passione che, per Rocchi, si accende nel 1988 con il progetto “Arlecchino”, primo ristorante italiano a Mosca. “E’ in quel preciso momento che ho esordito nel Food”, racconta l’interior designer umbro. “Quel ristorante, realizzato nel Palazzo del Cinema di Mosca, fece notizia, suscitò grande interesse e curiosità, riportando l’evento nella stampa nazionale e internazionale. All’inaugurazione parteciparono anche due grandi nomi del cinema, due grandi attori, Sylvester Stallone ed Ugo Tognazzi, il quale, vestito i panni dello chef, si dedicò in prima persona alla preparazione del buffet, davvero un evento straordinario”.
Quell’esperienza rientra in una stagione innovativa e di cambiamenti, caratterizzata dalla contaminazione, dalla collaborazione spinta tra design e architettura e grandi firme. “Negli anni ’90 – osserva Rocchi – ci fu il boom dei punti vendita eleganti e di grande impatto, come Bulgari, Armani, Versace e tantissimi altri brand famosi. Un trend glamour che coinvolse molti professionisti in lavori che, oltre ad essere ben remunerati, garantivano anche grande visibilità. Io, in quegli anni, feci una scelta diversa, continuando a guardare al Food, in particolare alle macellerie e ad altre attività sottovalutate dal punto di vista del design. Mi incontrai con quello che all’epoca era Presidente e rappresentante dei Macellai umbri e iniziammo a ragionare su nuovi modelli, su come trasformare il punto vendita in modo accattivante e accogliente. Porta la mia firma, e di questo sono particolarmente orgoglioso, la prima macelleria con interior design dedicato, utilizzando materiali non consoni per quel settore, mosaici a disegno, controsoffitti elaborati, illuminazione mirata, materiali e sistemi che fino a quel momento erano sconosciuti al mondo del retail food”.
Fu un’operazione di grande impatto che aprì in qualche modo la strada anche a bar, ristoranti e altre attività commerciali legate al food. Concetti come stile ed eleganza divennero parte della mission aziendale di tante realtà, anche piccole.
“In quegli anni si utilizzava un sistema di presentazione con progetti realizzati sul tavolo da disegno e prospettive realizzate a mano libera, caratterizzati da colori accesi che attiravano l’attenzione dei clienti e raccontavano come sarebbe stato il loro punto vendita ovvero il loro sogno. Erano quei disegni che li spingevano ad affidarci il progetto, un po’ come avviene oggi, naturalmente con altre tecnologie e sistemi avanzati di presentazione. I progetti tecnici e i layout, oggi come allora, venivano visti e discussi, ma è sempre stata la proiezione virtuale di quello che sarebbe diventato il loro locale a fare la differenza, affascinando fortemente il cliente”.
Oggi Andrea Rocchi guida uno studio dove lavorano una decina di professionisti di talento con capacità specifiche nella progettazione di locali come bar, caffetterie, gelaterie, gastronomie, ristoranti e supermercati. Le soluzioni offerte combinano alla perfezione design e funzionalità: la sua approfondita esperienza nel settore rende i suoi progetti, in cui l’esposizione del prodotto diventa strumento di vendita, una sintesi perfetta tra estetica e layout, tra immagine e percorsi, tra stile ed efficienza.
Il suo lungo e articolato background parla di progetti completati, di viaggi di lavoro all’estero e di idee in progress. La sua missione è quella di dare continuità evolutiva al design. La stretta collaborazione con il cliente e con i suoi professionisti di fiducia ha come risultato finale la realizzazione di spazi per la vendita unici e personalizzati in ogni minimo dettaglio, che rispecchiano l’essenza del brand committente e che possono essere replicati agevolmente e con successo in contesti e località diverse per la singola realizzazione e per il franchising.
Un’attività che, nel corso degli anni, ha visto Rocchi e il suo staff lavorare a braccetto con grandi firme come Chef Express, Urbani Tartufi, Gruppo Grigi, Cancelloni food service e tante altre aziende leader nel settore food.
“La nostra professione è in continua evoluzione e vive degli input, delle tendenze che arrivano dall’esterno. Bisogna guardare avanti senza mai fermarsi. Quello che è stato realizzato è importante e racconta la nostra storia, ma deve essere – conclude –uno stimolo a fare meglio, a misurarsi con sfide sempre nuove”.
D’Orsi: Pastochef prezioso alleato per i nostri dolci migliori
“Le macchine Carpigiani sono una garanzia assoluta. L’anno scorso abbiamo comprato una Pastochef da 32 litri, in aggiunta a quella più piccola da 18 acquistata oltre dieci anni fa. E’ stato un investimento davvero indovinato perché ci ha consentito di organizzare in maniera ottimale il nostro lavoro, con effetti positivi anche sui consumi”.
Antonio D’Orsi, titolare della storica e accorsata pasticceria di Pianura a Napoli, non nasconde la sua soddisfazione per l’acquisto della nuova macchina utilizzata soprattutto per la produzione di crema pasticciera e al cioccolato per profitterol e la realizzazione di basi per il gelato.
“L’anno scorso – racconta – abbiamo realizzato un nuovo laboratorio, investendo anche in nuovi macchinari. Così, consigliati e supportati dai fratelli Angelo concessionari di zona per Carpigiani, abbiamo deciso di acquistare la PastoChef32, sicuramente più in linea con i nostri volumi produttivi”.
I Pastochef RTL sono preziosi alleati in pasticceria, perché automatizzano tutte quelle operazioni che richiedono grande dispendio di tempo e fatica come amalgamare, cuocere, pastorizzare e raffreddare e conservare creme, miscele, bavaresi, salse e altre specialità della gelateria, pasticceria e gastronomia.
Un supporto fondamentale per gestire al meglio il ciclo di lavorazione e arrivare a prodotti finali di assoluta qualità.
Ogni giorno, nei locali di via Salvador Dalì, vengono sfornati dolci di ogni tipo, nel pieno rispetto di una tradizione napoletana che non ha eguali nel mondo. Durante i giorni di festa e in occasione di ricorrenze particolari, poi, l’attività della pasticceria cresce ulteriormente.
“Poter contare su macchine affidabili come quelle Carpigiani è una sicurezza in più che – precisa D’Orsi – ci consente di gestire senza affanno anche i picchi produttivi. Oltre a garantire un prodotto finale di assoluta qualità, Pastochef richiede un’attenzione davvero minima anche in termini di attività di controllo e manutenzione. E’ davvero un piacere lavorare con macchine di questo tipo”.
Tecnologia in vetrina: Isa lancia Metro Combi e Neutra
Nuova sfida di Isa che dopo la vetrina multiservice Metro, lancia due nuovi modelli: Metro Combi e Metro Neutra.
Si arricchisce dunque la gamma Metro che si caratterizza per una serie di servizi (come refrigerato ventilato, non refrigerato, caldo secco e cioccolato con controllo di umidità) che rendono le tecnologiche vetrine Isa ideali per l’esposizione e la vendita di prodotti che vanno dalla pasticceria e panetteria al food e beverage.
Un’offerta ampia e diversificata in grado di rispondere a tutte le richieste di mercato, sempre nel segno della migliore tecnologia e di un design sobrio ed elegante.
Metro Combi, la nuova vetrina multiservice combinata lanciata a febbraio 2020 durante l’ultima edizione della fiera internazionale per il retail Euroshop a Düsseldorf, si caratterizza per il display diviso in due vani: uno superiore con vetro frontale per servizio lato operatore e uno inferiore senza vetro frontale per self service. Alla comoda divisione in vani si aggiunge una notevole varietà di servizi che comprende, in particolare, quelli di refrigerato ventilato, caldo secco e non refrigerato, che rendono Metro Combi la soluzione ideale per tante soluzioni, tra le quali anche le colazioni e gli snack pomeridiani.
Una combinazione di tecnologie in grado di soddisfare qualsiasi esigenza e necessità. La versione non refrigerata di Metro ST (servita da operatore) si chiama Metro Neutra ed è ideale per pasticceria secca come cornetti o brioche. Il passaggio dalla versione refrigerata alla versione neutra è molto semplice e immediato.
La Felsinea, Campania prima per fatturato. Simone: “Risorsa importante”
“La nostra azienda punta da sempre sulla produzione di macchine per il settore Horeca e, soprattutto, per la lavorazione delle carni. Una scelta che, in questa fase di emergenza, ci ha consentito di limitare i danni”. Se infatti la pandemia Covid ha in buona parte bloccato la catena Horeca, supermercati, macellerie e alimentari hanno continuato a lavorare, più o meno regolarmente, consentendo così a La Felsinea, una delle prime ditte produttrici di macchine professionali per la lavorazione degli alimenti nate in Italia, di arginare la crisi e guardare con cauto ottimismo al futuro.
Simone Alessio, responsabile vendite de La Felsinea, si sofferma sulle ultime novità progettate e realizzate per rispondere al meglio ai nuovi bisogni emersi dal mercato nel corso di questi lunghi mesi di emergenza sanitaria. “La nostra azienda – precisa – ha proposto una linea specifica dedicata alla sanificazione, che va dagli sterilizzatori fino ai generatori di ozono, dai dispenser ai pannelli protettivi. Una scelta direttamente collegata alla crescente e sempre più diffusa esigenza di igiene e sicurezza. Il riscontro è stato molto positivo su tutto il territorio nazionale”. Una linea commercialmente condivisa da Pietro Chinelli, storico riferimento per La Felsinea sulla Campania. “Ha iniziato con noi da monomandatario. Il rapporto esclusivo gli ha consentito di conoscere molto bene la nostra realtà diventando negli anni un punto di riferimento fondamentale. I risultati, poi, parlano da soli: la Campania è ancora oggi, la regione italiana dove fatturiamo di più. Questo è un dato che fotografa alla perfezione il suo impegno e il lavoro portato avanti in circa venti anni di collaborazione”.
Chinelli ha operato sempre in maniera molto trasversale, toccando cioè tutti i settori nei quali è presente il marchio Felsinea. “La nostra azienda – aggiunge Simone – si avvale della collaborazione di rivenditori specializzati e focalizzati sui diversi settori del nostro core business, dai bar, alle pizzerie fino alle attività incentrate sulla lavorazione della carne. In Campania proponiamo tutta la nostra gamma, questo ha consentito a Chinelli di muoversi su tutti i settori”
Nata a Bologna nel 1933, La Felsinea ha oggi sede a Piazzola sul Brenta a pochi chilometri da Padova, in una moderna struttura produttiva dove si realizzano attrezzature ad alto contenuto tecnologico destinate al mondo della ristorazione, dei bar, delle pizzerie, della distribuzione alimentare, della macelleria e della lavorazione della carne. Ampia e innovativa anche la proposta relativa al campo delle macchine per la cucina professionale e la ristorazione.
Lavastoviglie più sicure, promo anti-covid di Colged. Lain: “Buona risposta dal Sud, grazie anche a Chinelli”
“Il settore della ristorazione è sicuramente tra quelli più colpiti e penalizzati dai continui provvedimenti di chiusura e apertura delle attività. Non è facile operare in questo momento, ma è necessario gestire al meglio l’emergenza, continuando a guardare avanti, in prospettiva”. Osvaldo Lain è il responsabile Italia di Colged, azienda leader nella produzione di lavastoviglie industriali. Dal 2000 fa parte della multinazionale americana ITW quotata a Wall Street nello Standard & Poor con 14 miliardi di dollari di fatturato consolidato e 700 aziende dislocate in tutto il mondo.
Per provare ad arginare gli effetti negativi dell’emergenza Covid, il gruppo ha lanciato sul mercato da diversi mesi una promo, immaginata per spingere l’acquisto di macchine con un’elevata capacità di igienizzazione. “Una scelta – precisa – mirata a sensibilizzare gli operatori su un aspetto molto importante, diventato fondamentale in questa particolare congiuntura. Prima di procedere, con l’intento di rispettare ogni minima prescrizione, abbiamo voluto verificare l’esistenza di eventuali disposizioni normative sul lavaggio, in particolare nel settore della ristorazione, introdotte per fronteggiare al meglio la pandemia. E abbiamo registrato che, al momento, non c’è ancora nulla di specifico”.
“Con questa importante attività abbiamo voluto dare un segnale diretto al nostro utente finale, ossia al ristoratore, al barista o al proprietario di hotel, con un bonus economico per chi acquista ed utilizza i nostri prodotti”.
Assolutamente positivo il bilancio dell’iniziativa. “Abbiamo più che raddoppiato le vendite in Italia di questi prodotti di fascia alta, grazie all’azione dei nostri dealers che hanno spinto molto su qualità e performance di lavaggio, trasferendo al mercato l’opportunità di un investimento mirato, strategico che mettesse un attimo in secondo piano valutazioni strettamente economiche. Devo dire che anche il Sud, storicamente più sensibile al fattore prezzo, ha risposto molto bene alla sollecitazione”.
Una sfida che ha visto impegnato in prima linea anche Pietro Chinelli, storico agente del gruppo. “Pietro è un agente un po’ anomalo, credo sia tra i pochissimi professionisti che ha scelto, negli anni, di ridurre la sua zona di competenza, per concentrarsi su Campania e Basilicata. E’ il nostro agente che ha il più alto numero di rivenditori per provincia, praticamente il doppio della media. Una rete – osserva – che è stato molto bravo a gestire e a mettere in contatto, creando nel tempo delle sinergie positive tra i dealers, ai quali ha sempre proposto marchi di qualità, non cedendo mai alla tentazione di lavorare più sulla quantità, puntando magari su prodotti di più larga diffusione”.
Il gelato artigianale by Carpigiani conquista i clienti de “Lo Stuzzichino” della famiglia De Gregorio
“I sorbetti e i gelati sono diventati in pochissimo tempo un nostro punto di forza, sono richiestissimi e molto graditi dai clienti. Non ho avuto nessun dubbio a scegliere una macchina Carpigiani, ma non avrei mai immaginato un ritorno così immediato”.
Mimmo De Gregorio, titolare de “Lo Stuzzicchino”, trattoria tipica sorrentina di Sant’Agata dei Due Golfi, non nasconde il suo entusiasmo per “Freeze&Go”, la macchina Carpigiani che, in soli 5 minuti, produce autentico e freschissimo gelato artigianale e gustosissimi sorbetti.
Acquistata durante i mesi del lockdown, si è rivelata subito una scelta indovinatissima. “Carpigiani è garanzia di qualità assoluta. Ho scelto questa macchina perché ero stanco di proporre ai clienti semilavorati o comunque prodotti non artigianali. Ora abbiamo una proposta di eccellenza molto apprezzata dalla nostra clientela”.
“Freeze&Go” vuol dire qualità di prodotto, funzionalità e semplicità di utilizzo. Ma anche stile ed eleganza. “E’ di grande impatto, e ha una notevole forza scenica. Spesso – racconta Mimmo – ci piace preparare gelati e sorbetti davanti ai nostri clienti, regalando loro una dolcissima emozione. E’ un’operazione che piace moltissimo e che, puntualmente, spinge tutti ad assaggiarlo. Dalla fine di maggio ad oggi abbiamo servito oltre 1200 tra gelati e sorbetti. La domanda è cresciuta in maniera esponenziale e, non a caso, sto valutando già di acquistare un’altra macchina Carpigiani”.
Il compatto mantecatore da tavolo ha consentito anche di ottimizzare spazi e ingombri in cucina, “senza contare che, producendo in tempo reale, in base alle richieste della clientela, abbiamo di fatto azzerato ogni spreco”, aggiunge.
Sede di eventi organizzati in collaborazione con il Gambero Rosso, la trattoria della famiglia De Gregorio, aperta nel 1989 come rosticceria e pizzeria, è oggi organizzata come un bistrot tradizionale in chiave di osteria moderna. “Ci piace sperimentare e diversificare, sempre nel rispetto delle nostre tradizioni e, soprattutto, esaltando le materie prime che spesso arrivano direttamente dal nostro orto”, precisa Mimmo, pronto a stupire anche con il gelato e il sorbetto.
“Oltre a servirli come dessert, stiamo immaginando di fare degli abbinamenti con antipasti, primi piatti e pietanze. Il gelato e il sorbetto possono essere un valore aggiunto in tantissimi piatti, soprattutto quando si ha la possibilità di personalizzare i gusti. In questi primi mesi abbiamo sempre proposto gelati a chilometro zero, con i prodotti di stagione della nostra terra. I sorbetti all’albicocca o al limone, ad esempio, hanno avuto un grandissimo successo. E’ la linea del nostro locale, in cui – conclude – abbiamo sempre puntato sulle eccellenze locali per proporre ai nostri clienti prodotti unici ed esclusivi”.